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Pubblicato il : 08/05/2019
Tags: Attualità 

Settimana della sicurezza stradale dell'ONU


In questi giorni è in corso la 5^ settimana della Sicurezza Stradale (6-12 maggio 2019) istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e organizzata su scala mondiale.

Si parla in questa occasione dell'importanza di avere una leadership nel campo della sicurezza stradale, di avere qualcuno che gestisca e che sensibilizzi sul problema, al fine di conseguire i risultati sperati di diminuire la mortalità sulle strade.

Per questo intento è stata lanciata un'iniziativa chiamata “Save Lives - #SpeakUp”, in cui siamo chiamati tutti a esprimere un'opinione sul problema e a diffonderla via web attraverso i social media. Invitiamo tutte le autoscuole ad aderire a questa che ci sembra una bella iniziativa, purtroppo poco pubblicizzata in Italia.

Nessuno di noi deve rimanere in silenzio e può segnalare le situazioni stradali più a rischio in cui ci imbattiamo quotidianamente.
Possiamo fotografarle e dire come si potrebbero migliorare: tutte queste indicazioni vanno a confluire in una mappa interattiva, in modo  da radunare tutte le informazioni e pianificare delle azioni concrete.

https://www.unroadsafetyweek.org/en/register

 

La campagna è una bella opportunità per dare voce alle richieste dei cittadini di avere una maggiore sicurezza sulle strade attraverso un soggetto di riferimento che si faccia portavoce di queste esigenze. Questo soggetto può essere un'istituzione politica, un ente no profit, una scuola ma anche una società privata. Tutti hanno voce in capitolo e tutti devono potersi esprimere al riguardo e soprattutto: alle intenzioni devono fare seguito dei fatti concreti.

Tra i vari obiettivi, ce n'è uno molto preciso e molto vicino alla sua scadenza temporale: nel Libro Bianco dei Trasporti è stato scritto che, nel 2020, si sarebbe dovuto arrivare a dimezzare la mortalità sulle strade. Siamo vicini al 2020 ma, almeno in Italia, ben lontani dal raggiungere questo traguardo.

La campagna #SpeakUp si rivolge ai leader politici e sociali per ribadire l'importanza di questo obiettivo, intensificando se necessario le azioni per conseguirlo.

Le azioni sono diverse ma tutte convergenti e complementari tra di loro e comprendono:

  • la gestione intelligente della velocità dei flussi di traffico (diminuendo i limiti di velocità nei centri abitati, migliorando la circolazione con rotatorie e dossi artificiali, favorendo l'introduzione nei veicoli di limitatori di velocità)

  • la creazione di una leadership, di un soggetto centrale, che possa farsi portavoce della sicurezza stradale in tutte le situazioni decisionali (deve rappresentare i diversi attori nel campo, realizzare studi ad hoc, monitorare i processi, sensibilizzare l'opinione pubblica)

  • migliorare le infrastrutture stradali. Finora le strade sono state costruite focalizzando l'attenzione sulle necessità delle auto, spesso a discapito dei pedoni, dei ciclisti e dei motociclisti. Ancora oggi ci sono strade dove i pedoni rischiano la vita ogni volta che sono costretti a percorrerle, in ragione della mancanza di protezioni apposite che derivano dalla mancanza di una legislazione in materia.

  • Aumentare gli standard di sicurezza dei veicoli. Ad ogni miglioramento della sicurezza dell'auto (cinture di sicurezza, sensori di velocità, ecc.) è corrisposto un miglioramento della sicurezza delle persone: si è infatti visto che i veicoli con standard di sicurezza elevati sono coinvolti in misura minore negli incidenti, rispetto agli altri veicoli. In ogni caso, ancora oggi sono solo 40 i Paesi che hanno imposto delle regole di omologazione dei veicoli basate sull'adesione a precisi parametri di sicurezza, dunque c'è ancora molto da fare al riguardo.

  • Rafforzare i controlli sulle strade. I comportamenti che causano incidenti stradali sono soprattutto la guida in stato di ebbrezza e l'alta velocità. Sebbene in molti Paesi ci siano leggi che puniscono queste gravi infrazioni, spesso non vengono rispettate per la mancanza di controlli e per la mancanza di buone pratiche. Oltre a reprimere bisogna educare, e questo è possibile solo attraverso adeguate campagne di informazione, sensibilizzazione e incentivazione di comportamenti considerati “virtuosi”.

  • Migliorare il primo soccorso in caso di incidenti stradali. Spesso la differenza tra la vita e la morte la fa chi è presente nel posto dell'incidente ed effettua le prime azioni di assistenza sulle vittime. Per questo motivo, è importante formare quante più persone possibile sulle tecniche di primo intervento ed è altrettanto importante migliorare l'organizzazione intorno a questo tipo di azioni.

 

Sul sito internet https://www.unroadsafetyweek.org/en/speakup-to-savelives è presente un'animazione impressionante, che visualizza il  numero di decessi per incidente stradale in tempo reale in tutto il mondo e che dà esattamente l'idea della gravità della situazione.

Il Team di Autosoft Multimedia aderisce all'iniziativa ed è pronta a segnalare le situazioni a rischio che riscontra sulle strade vicine alla sede di Germignaga - Provincia di Varese.

Anche le autoscuole sono invitate a informare i ragazzi che esiste questa possibilità in modo da diffondere il messaggio che il cambiamento è possibile, ma deve partire da ciascuno di noi, nessuno escluso.

 

8 maggio 2019: CARICO PERICOLOSO A PORTO VALTRAVAGLIA

Maria, nel suo consueto tragitto casa-lavoro, da Porto Valtravaglia a Germignaga, incontra spesso trattori agricoli che trasportano legna senza nessun tipo di fissaggio: sul trattore fotografato, se guardate bene, sono trasportati pesantissimi tronchi di legna che rimangono alla base giusto perchè su di essi appoggia, solo parzialmente, la pinza collegata alla gru idraulica. Purtroppo i carichi di legna e alberi spesso e volentieri vengono effettuati senza provvedere a nessun tipo di fissaggio e rappresentano situazioni a rischio stradale piuttosto diffuse, specialmente nelle zone agricole e montane.

 

 

 

 

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istruttore
@Diana
Educazione civica significa che ognuno rispetta le regole. Non che ognuno guarda se gli altri le rispettano e delaziona di conseguenza.
Lo stato è assente? E quindi le persone "dell'educazione civica" di cui sopra sarebbero autorizzate a fare da sé?
Questo è un comportamento tipico degli italiani di cui parla: o si fa come dicono loro o fanno da sé.
Il rispetto delle regole, manco a parlarne.
Diana
@Istruttore se mi può dire dove sono e cosa fanno per la sicurezza stradale i nostri "governanti" gliene sarei grata :-) non è questione di "fare la spia" ma di collaborare a un progetto comune: essere cittadini vuol dire questo, sentirsi parte di una comunità e fare presenza attiva sul territorio segnalando le cose che si possono migliorare e migliorando essi stessi quelle esistenti. Si chiama educazione civica - ma questo è un concetto ancora poco conosciuto dagli italiani che - storicamente - esistono da poco più di un secolo e ancora risentono del retaggio delle signorie e credono che ci siano sempre dei poteri superiori e stranieri che non si possono gestire ma solo "ingannare" con tutti i sotterfugi possibili. Questa la mia personalissima opinione.
istruttore
La delazione degli spioni non può sostituire l'obbligo di presidio del territorio da parte di chi è preposto a farlo.
E la storia ci insegna che ogni volta che si ricorre alla delazione, vuol dire che il "governante" ha perso.

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